Un unico marchio per garantire la biodegradabilità di un prodotto finito. Per indicare che tutti gli elementi e i materiali che lo compongono – packaging compreso – possono essere trattati in modo da non recare danno all’ambiente una volta concluso il ciclo di vita dell’articolo. Che sia una scarpa, una borsa, una cintura o un capo di abbigliamento, il prodotto deve risultare totalmente biodegradabile in condizioni di compostaggio industriale. È questo il requisito per poter vantare il marchio iVirty ideato e predisposto dal gruppo ARCHA, società di ricerca e analisi nel campo della chimica applicata, con sede a Pisa, che dal 1989 mette a disposizione delle aziende la propria competenza per progetti di innovazione e sviluppo, con un’attenzione di lunga data ai temi dell’ambiente e dell’ecocompatibilità.
Un’opportunità rivolta soprattutto al settore moda, al quale il nuovo marchio permetterà di comunicare al mercato e all’acquirente la “virtuosità” ambientale di un prodotto. Da qui il nome iVirty, per richiamare le virtù di un articolo che un giorno, terminato il suo utilizzo, potrà essere trattato per tornare alla natura senza danneggiarla.
Imprese e case di moda che vorranno apporre il marchio ai propri prodotti dovranno farne richiesta ad ARCHA che si occuperà dell’intero ciclo di esame e dei test di laboratorio. La scarpa, la borsa, il packaging verrà sminuzzato e unito al compost industriale, esattamente come avviene in un’azienda di trattamento rifiuti, per verificarne la biodegradabilità, la disintegrabilità e la fitotossicità. Il marchio iVirty permette da un lato di certificare un prodotto finito, ma dall’altro offre anche lo strumento per progettare nuovi articoli che risultino biodegradabili nella loro totalità. C’è quindi un aspetto di ecodesign che è fondamentale al fine di stimolare stilisti e aziende all’utilizzo di determinati materiali piuttosto che di altri, progettando articoli che in futuro potranno essere smaltiti senza danneggiare l’ambiente.